Il Vermont è lo Stato dove fioriscono i germogli sociali più contraddittori e bizzarri degli Stati Uniti.
Il verde e montuoso Vermont, infatti, ha fama di essere popolato da hippy, ma gli hippy del Vermont non sono lo stereotipo dei pigri e improduttivi che alcuni si immaginano. Gli hippy del Vermont hanno prodotto alcuni dei marchi più iconici d’America: ogni volta che si mangia un gelato di uno dei marchi più popolari degli Stati uniti, Ben & Jerry’s, ad esempio, si stanno assaporando i frutti dell’innovazione hippy.

A sinistra Jerry Greenfield, a destra Ben Cohen. Foto Getty Images

GLI STESSI FONDATORI di B&J, Ben Cohen e Jerry Greenfield, sono dei soggetti politici perché la filosofia di Ben&Jerry’s da sempre è quella di utilizzare la loro attività per migliorare la qualità della vita di chi produce e consuma i loro prodotti. La sede principale di quella che ora è la marca di gelati più diffusa in Usa si trova a Waterbury, più uno snodo stradale che un vero e proprio paese, a pochi chilometri da Burlington, la città di cui negli anni ’80 era sindaco Bernie Sanders.
Sin dalla produzione della loro prima pinta B&J hanno utilizzato solo prodotti provenienti dal commercio solidale che garantisce il rispetto delle colture locali, hanno fissato un prezzo equo e stabile ai produttori del Sud del mondo, e previsto un margine aggiuntivo da investire in progetti sociali e sanitari per le comunità locali; si usano latte e panna di mucche locali trattate con la Happy Cow theraphy.
Nel corridoio che porta alla gelateria c’é un murales tratto da una graphic novel sulla vita di John Lewis, attivista, deputato e icona dei diritti civili degli afroamericani, scomparso recentemente, e legato da amicizia personale con i due imprenditori del Vermont che hanno ora 70 anni.
Nel 2011, quando Occupy Wall Street occupò Zuccotti Park, l’arrivo di Cohen e Greenfield che personalmente si misero a distribuire i loro gelati in piazza aiutò la legittimazione del movimento.

IL SOCIALISMO del Vermont da Ben and Jerry si declina nel trattamento dei lavoratori, che hanno bonus sui proventi, più ferie pagate di chiunque altro, le migliori assicurazioni sanitarie e altri vantaggi interessanti, come tre pinte di gelato al giorno, e la possibilità di uscire dal posto di lavoro tramite uno scivolo. Tutti i dipendenti, quando viaggiano per lavoro, oltre al biglietto aereo acquistano un “biglietto per l’ambiente” con il quale si azzerano le emissioni del volo sostenendo l’equivalente in iniziative ambientali.
Per chi vive in Vermont il rispetto dell’ambiente non è una scoperta nuova, come non lo sono i concetti di condivisione, comunità e sostenibilità. Questo però non impedisce loro di essere tra i più convinti sostenitori del diritto al possesso di armi.
Da questo Stato bizzarro e solo apparentemente contraddittorio che vanta paesaggi mozzafiato, cibo eccezionale, città sicure, ottime scuole e il miglior sciroppo d’acero d’America, è arrivato il messaggio del nuovo socialismo statunitense, portato avanti da Sanders in quella che, ai tempi del suo mandato da sindaco, era chiamata “La repubblica popolare di Burlington”.
Le radici di questo approccio vanno ricercate nello scetticismo e nella diffidenza nei confronti del potere federale di Washington che tuttavia in Vermont, a differenza di altri Stati, non si è tradotto in un rifiuto passivo, ma si è incanalato in un modello alternativo al sistema consumista statunitense.

NON È UN CASO che un altro outsider abbia scelto il Vermont come sua sede principale: Peter Schumann, fondatore del gruppo di teatro politico Bread and Puppet, che, dopo aver fondato il gruppo nel 1963 nella Lower East Side di New York, nel 1974 si è trasferito in una fattoria a Glover, nel nord-est del Vermont, prendendo un fienile vecchio di 140 anni e trasformandolo in un museo e laboratorio per pupazzi, e fondando il “circo della resurrezione domestica”, un festival all’aperto di due giorni che si é tenuto ogni anno fino al 1998.

SCHUMANN con le sue produzioni ha sostenuto le proteste contro il guerra del Vietnam, i sandinisti nel Nicaragua del 1979 e gli zapatisti in Messico del 1994, ha preso parte alle proteste contro l’Organizzazione mondiale del commercio a Seattle nel 2000 e appoggiato l’occupazione dell’Università di Harvard nel 2011.
Oggi, Bread and Puppet continua ad essere una delle più antiche compagnie di teatro politico senza scopo di lucro del Paese, e la sua sede a Glover è ancora un punto di riferimento per la sinistra e per le nuove generazioni che ne subiscono il fascino.