Dopo 8 anni l’attacco terroristico al volo MH17 della Malaysian Airlines ha dei colpevoli. Secondo la Corte olandese, che ha deliberato ieri da un tribunale di massima sicurezza allestito vicino all’aeroporto Schiphol di Amsterdam, furono i separatisti filo-russi del Lugansk a sparare un missile di tipo «Buk» che provocò la morte di tutti i 283 passeggeri a bordo (di cui 80 bambini) e dei 15 membri dell’equipaggio.

«Frammenti del Buk trovati nei corpi delle vittime sono prova inconfutabile del fatto che fu questo missile a causare l’abbattimento del volo» hanno spiegato i giudici. Per questo sono stati condannati in contumacia all’ergastolo e al risarcimento di 16 milioni di euro alle vittime i russi Igor Girkin e Sergey Dubinsky, ex militari legati ai servizi di intelligence, e il separatista ucraino Leonid Kharchenko. Un quarto imputato, il cittadino russo Oleg Pulatov, è stato assolto.

Il Cremlino ha accusato i giudici olandesi di aver emesso un «verdetto politico». Gli ucraini, invece, hanno subito accolto con favore le condanne e il presidente Zelensky ha scritto sul proprio profilo Twitter che «la punizione per tutte le atrocità russe – sia allora sia adesso – sarà inevitabile».