«Una persona è stata uccisa per questo sacco di farina». Un giovane palestinese insiste per mostrare gli schizzi di sangue sulla iuta. Vuole raccontare a chi lo riprende con un telefonino l’ultima strage degli affamati. Dal massacro alla rotonda Nabulsi a Gaza City, 120 uccisi a fine febbraio, la conta è quasi quotidiana. Siano bombe su magazzini di beni alimentari dell’Unrwa o spari su chi si arrampica sui camion. È successo di nuovo nella notte tra giovedì e venerdì, a nord di Gaza, alla rotonda Kuwaiti. Bilancio di almeno 25 uccisi e 155 feriti ma i medici dello Shifa Hospital...