È stata una delle nostre più difficili prime pagine e anche per questo il riconoscimento che ha ricevuto è particolarmente gradito. La redazione del manifesto ha vinto il premio Ferrari (mille bottiglie) per aver realizzato la migliore prima pagina del 2015. La «cover» del nostro giornale è quella del 3 settembre scorso, con la foto del corpo di un bambino sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Il titolo era «Niente asilo».

Quella foto fece il giro del mondo e fu pubblicata da migliaia di siti e testate giornalistiche. Ma la scelta è caduta sul manifesto per aver rappresentato una tragedia biblica, restituendola ai lettori, grazie al titolo, nella sua complessità, in virtù di quelle due parole di «molesto e gelido orrore» come scrivemmo il giorno dopo per raccontare ai lettori le ragioni di quella scelta.

La direttrice, Norma Rangeri, ritirando il premio – che ci viene assegnato per la terza volta – ha spiegato che ogni titolo è frutto di un lavoro di gruppo, di una laboriosa composizione tra titolo e immagine, per superare l’immediatezza della notizia, destinata a invecchiare in poche ore.

La giuria del Premio (ideato da Guido Vigna), composta di giornalisti della televisione e della carta stampata (presidente Giulio Anselmi, Aldo Cazzullo, Andrea Vianello, Emilio Carelli (Sky) e non solo (Roberto Saviano), ha scelto la copertina con questa motivazione: «Splendida e terribile. Una prima pagina, questa del manifesto, che è perfetta, nella sua tragicità, in forza della straordinaria simbiosi tra l’immagine di un corpicino che è stato abbandonato dalla vita e il titolo, due parole soltanto che hanno tanti significati, uno soprattutto che più brutale non si può: fine delle speranze per questo bimbo morto inseguendo la speranza».

Durante la serata, mercoledì negli spazi della Triennale, a Milano, sono stati assegnati altri due premi: a SportWeek per la copertina dedicata ai diritti con un bacio tra due rugbisti gay, e al tedesco Frankfurter Magazin per aver dedicato l’intero numero all’Expo di Milano.

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