L’esposizione universale di Osaka del 1970 è stata, insieme alle Olimpiadi di Tokyo del 1964, uno degli avvenimenti che più ha riflesso, nel bene e nel male, i cambiamenti che hanno investito l’arcipelago giapponese nella seconda metà del secolo scorso. A molti degli artisti che furono invitati a partecipare all’evento fu criticato il fatto di essersi «venduti» ai poteri centrali, cioè di aver istituzionalizzato l’arte, dopo che le proteste e le rivolte urbane e contadine degli anni Sessanta avevano cercato un’arte che fosse prodotta al di fuori da cerchie istituzionali. Dall’altro lato, alcuni degli artisti criticati sostenevano di poter cambiare...