Napoli oggi diventa la capitale del movimento contro il disegno di legge Calderoli. La città ospita, infatti, il corteo nazionale promosso dai comitati contro ogni autonomia differenziata. Partenza alle 14.30 da Piazza Garibaldi. Sono almeno 200 le sigle che hanno aderito, spaziano dalla sinistra radicale a quella istituzionale, dai sindacati a Legambiente fino ai partigiani. Partecipano, tra gli altri, la Cgil Campania; i Cobas e l’Unione sindacale di base; il Pd (ma non ci sarà De Luca e probabilmente neppure il sindaco Manfredi) e i collettivi autogestiti universitari; lo storico centro sociale Officina 99 ed i 5 Stelle; i radicali e Rifondazione comunista.

Hanno garantito la presenza diversi sindaci di varie città (tra i quali Aida Piscopo, eletta circa un anno fa a Foggia) e Luigi de Magistris, l’ex primo cittadino partenopeo.

I promotori hanno dunque realizzato il miracolo di mettere insieme sigle e realtà spesso divise da feroci contrasti e rivalità. Lo sa bene Franco Russo, ex parlamentare di Democrazia proletaria, uno degli attivisti della prima ora dei comitati contro ogni autonomia differenziata: «Abbiamo percorso un bel po’ di cammino dal 2019, quando siamo nati a Roma al termine di un’assemblea al Tasso. L’iniziativa all’epoca fu lanciata soprattutto da alcuni gruppi di insegnanti. Sono poi venuti i tavoli contro l’autonomia differenziata, creati appunto per allargare la partecipazione. Ora, con l’approvazione della legge Calderoli al Senato, il tema è sulle prime pagine dei giornali. Cinque anni fa era un argomento di nicchia».

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La vicenda è a un punto di svolta. «Il ddl Calderoli – ricordano i comitati – dopo il Senato è all’attenzione della Camera. Si stanno tenendo le audizioni nella commissione Affari Costituzionali, prima del passaggio in aula. Il piglio decisionista del governo ha finalmente destato l’adesione dei tantissimi soggetti del mondo associativo, sindacale e politico che hanno aderito alla manifestazione, molti dei quali non interni al Tavolo. Sarà la protesta di tutte e tutti coloro che sanno che l’autonomia differenziata abbatterà il Sud, ma colpirà pesantemente anche il Nord». Le ragioni del no? «Se fai un’autonomia differenziata a saldi di bilancio invariati – risponde Russo – come prevedono gli articoli 4 e 9 del disegno di legge alla Camera, significa che i livelli essenziali di prestazione fotograferanno la situazione attuale. In sostanza cristallizzi i divari».

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E incalza: «Con i livelli essenziali di prestazioni, poi, non porti un freno alle privatizzazioni, ma le espandi. Ammesso che si facciano mai, garantiranno il minimo, ma non quello che serve effettivamente e che i cittadini dovranno procurarsi sul mercato. Sia quelli delle aree più ricche del Paese, sia gli altri, quelli che vivono nelle zone più depresse». Secondo l’ex parlamentare c’è una vicenda in particolare che smaschera le intenzioni della Lega, al di là della retorica: «Per capire dove vogliono arrivare è sufficiente considerare quale sia stato il destino dell’emendamento di FdI, il quale prevedeva che l’adeguamento dei livelli essenziali di prestazioni ottenuto dalle regioni che avessero stipulato intese con lo Stato avrebbe dovuto essere esteso a tutte le altre. Ebbene, è stato bocciato in commissione alla Camera».

Non ci sarà solo la manifestazione contro l’autonomia differenziata, peraltro, nel sabato politico partenopeo. Giuseppe Conte è atteso alle 11 per illustrare i termini della proposta di istituire un reddito regionale di cittadinanza avanzata dai 5 Stelle nel consiglio regionale campano, ma ben poco condivisa da Vincenzo De Luca, il presidente della giunta che non è sostenuta dai pentastellati. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni saranno in città per il tour che stanno svolgendo in diversi capoluoghi regionali in vista delle europee. Interverranno all’iniziativa, tra gli altri, il presidente dello Svimez Adriano Giannola; il capogruppo dei senatori Peppe De Cristofaro; l’europarlamentare Rosa D’Amato; l’assessore all’ambiente della regione Puglia, Annagrazia Maraschio; il segretario regionale di Sinistra Italiana Tonino Scala; i parlamentari Francesco Borrelli e Franco Mari. Nel pomeriggio saranno al corteo contro l’autonomia differenziata.