Incurante della sentenza del giudice del lavoro, Sky Italia va avanti imperterrita. E ieri ha inviato decine e decine di lettere di «licenziamento immediato» per tecnici e amministrativi che lavorano nella sede di Roma, che a breve sarà dunque chiusa.

Ieri tra i corridoi di via Salaria, da dove ancora trasmette Sky Tg24, si sono vissuti momenti di grande tensione. Le lettere sono arrivate all’improvviso e molti tecnici hanno lasciato il posto di lavoro provocando ritardi nel montaggio e nella messa in onda dei servizi.

Al momento il Comitato di redazione dei giornalisti ha solidarizzato con i colleghi licenziati tramite un comunicato ma non prevede forme di protesta per oggi, tantomeno scioperi.

La procedura di licenziamento collettivo aperta lo scorso 16 maggio per 124 persone (14 giornalisti, di cui 5 hanno rifiutato il trasferimento) ha avuto un iter assai accidentato.

Se l’Fnsi – il sindacato dei giornalisti – il 6 aprile ha firmato un accordo che aumenta da 27 a 31 il numero di posti rimanenti «nella nuova sede di Roma Centrale Montecitorio» e aumenta gli incentivi al trasferimento, per tecnici e amministrativi il 2 agosto si è arrivati ad un «verbale di mancato accordo» che ha aperto le porte ai licenziamenti, quantificati in 102 dalla stessa azienda.

Nel frattempo però il 22 agosto il giudice Laura Baiardi del tribunale del Lavoro di Roma ha sancito il comportamento antisindacale di Sky Italia, accettando il ricorso proposto dal sindacato Ugl. Nel dispositivo il giudice contesta il «mutamento volontario della sede di lavoro» verso Milano, considerandolo invece «imposto». Il trasferimento della sede romana di Sky a Milano infatti è stato fatto senza le «comprovate esigenze tecniche, organizzative e produttive» previste dall’articolo 57 del contrato nazionale di lavoro, così come Sky non aveva aperto le procedure di contrattazione che permettono al sindacato di avanzare controproposte.

La sentenza aveva dato speranza ai tanti lavoratori non in grado di potersi spostare a Milano – molti usufruiscono della legge 104 per assistere familiari – o che avevano scelto di «non accettare con riserva» il trasferimento. II 20 settembre anche i sindacati confederali avevano chiesto a Sky di tenere conto della sentenza del tribunale di Roma e di far riaprire la trattativa. Ma l’azienda ha deciso di andare allo scontro.

La scorsa settimana a 34 lavoratori più tentennanti è arrivata un’ultima offerta per trasferirsi, ma è stato solo uno stratagemma aziendale per confondere ulteriormente le acque.

Si prepara dunque una lunga battaglia legale. «L’illegittimità del trasferimento trascinava con sé anche la procedura di licenziamento collettivo – ribadisce l’avvocato Pierluigi Panici che assiste molti lavoratori e giornalisti – . Quello di Sky Italia è un atto di protervia e di disprezzo e di aperta ribellione agli ordini dell’autorità giudiziaria».