Renzi l’ha scelta come enclave da dove fa partire la presa della Sicilia per il post-Crocetta: ma Siracusa sta sprofondando negli scandali e nelle inchieste giudiziarie. Con i renziani spaccati in fronde, complici tensioni scoppiate e clima da liberi tutti. La “grosse koalition” che permise a Giancarlo Garozzo, uno che si dà del tu col premier, di conquistare palazzo Vermexio, sede del municipio, è finita in brandelli. Dubbi, per la verità, ce n’erano pochi: un’accozzaglia di ex An, ex Forza Italia, ex Dc finita in una coalizione a guida Pd, con dentro anche insospettabili dalla fedina politica immacolata, come Girolamo Di Giovanni, buon’anima, coinvolto nel progetto per poi essere messo alla porta dopo il voto.

La città simbolo delle polis sta vivendo la sua tragedia greca, si trova in balia di lobbies affaristiche, gruppi di potere senza scrupoli e politici avventurieri. Una dozzina sono le inchieste aperte dalla Procura, guidata da Francesco Paolo Giordano: dagli appalti per la gestione dell’acqua agli impianti sportivi, da gettonopoli ai bandi per la gestione degli asili nido. Ma ci sono filoni «più gravi e rilevanti», ripete il procuratore capo, che stanno facendo tremare il Palazzo, dove il rumore delle manette da qualche mese non fa dormire tranquilli. L’indagometro segna, al momento, una settantina di persone destinatarie di avvisi di garanzia, con una buona fetta di consiglieri comunali, 49 per la vicenda gettonopoli.

E in questo clima, di paura e fuggi-fuggi, gli accordi sono saltati in aria. Le liti in casa non si contano più. Garozzo, numero due del sottosegretario Davide Faraone, anima dei renziani di Sicilia, sta perdendo un pezzo dietro l’altro. S’è rotto soprattutto il sodalizio con Giovanni Cafeo, uomo di fiducia di Gino Foti, ras ottantenne della vecchia Dc, che conosce ogni anfratto di Siracusa. Cafeo per lungo tempo ha guidato il gabinetto del sindaco, che tentò a sua volta di piazzarlo nella giunta Crocetta, senza riuscirvi. Il governatore non ne volle sapere di Cafeo. Garozzo nega le pressioni, ma Crocetta è pronto a tirare fuori dal suo archivio la mail che ricevette durante il rimpasto ter dallo staff del sindaco con allegato il curriculum di Cafeo, che tre giorni fa è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura per turbativa d’asta e traffico di influenze illecite nell’affidamento della gestione degli asili nido. «Ho assistito a siparietti comici, con lo staff del sindaco indeciso se inviare quel curriculum per posta o portarlo a mano a Palermo: alla fine hanno inviato la mail, una mossa ingenua considerando che ne è rimasta la traccia», conferma Giuseppe Patti, responsabile dei Verdi a Siracusa.

Tra Cafeo e Garozzo i rapporti sono tesi. Nell’indagine sugli asili nido è finito indagato anche l’assessore all’urbanistica Alfredo Foti, nipote del ras Gino, unico anello di congiunzione rimasto tra il gruppo dei fotiani con Cafeo in testa e quello di Garozzo. Anche il sindaco è indagato, ma in un’altra inchiesta, quella sulla concessione del servizio idrico alla Siam, partnership fra spagnoli e aretusei. Società che non avrebbe chiuso col passato: nel management ci sono personaggi che gravitavano nell’orbita della Sogeas, l’azienda che fino a poco tempo fa gestiva il servizio idrico, e finita sott’inchiesta con l’ex ad Giuseppe Marotta arrestato nel 2012 per tentativo di estorsione e con Gino Foti coinvolto anche lui nell’indagine della Procura. Poi c’è il capitolo Augusta, filone dell’inchiesta della Dda di Potenza che indaga su Giancarlo Gemelli, ex compagno dell’allora ministra Guidi, dimessasi non appena sono uscite alcune intercettazioni. Il sindaco è nipote di Aldo Garozzo, che guida la Confindustria a Siracusa, vicino all’imprenditore, anche lui indagato, Ivan Lo Bello, ai vertici di Confindustria e Unioncamere.

L’implosione della truppa dei renziani sta rimescolando le carte delle alleanze. I renziani-garoziani si stanno riavvicinando ai dem di Franceschini, mentre i renziani-fotiani starebbero tentando la carta di un approccio con i riformisti del Pd. Riposizionamenti in uno scacchiere politico quasi indecifrabile, su un terreno di scontro perenne. Fausto Raciti, segretario regionale del Pd, intanto ha accolto la richiesta di Cafeo di autosospendersi dalla segreteria. E si prepara a sostenere Alessio Lo Giudice, giovane segretario del Pd aretuseo che ha annunciato la convocazione della direzione provinciale, probabilmente dopo le amministrative. Al partito proporrà l’azzeramento della giunta Garozzo.