Filippo Turetta, «un bravo ragazzo», ha infierito sul corpo dell’ex con una ventina di coltellate. È stata la gip di Venezia, Benedetta Vitolo, a ricostruire il femminicidio di Giulia Cecchettin nell’ordinanza di custodia cautelare: si è trattato di «una violenza di inaudita ferocia da parte di una persona totalmente incapace di controllarsi, che potrebbe uccidere ancora». Turetta ha aggredito Giulia a più riprese: prima nel parcheggio di Vigonovo con un coltello di 21 centimetri, trovato senza manico, a 150 metri da casa di Giulia. E ancora nella zona industriale di Fossò dove Filippo «scaraventa a terra la vittima con tale violenza che, a seguito della spinta, questa non ha dato più segni di vita ed è stata caricata di peso a bordo dell’auto», un’aggressione omicida durata 25 minuti durante i quali la vittima ha provato a difendersi. Un testimone l’ha sentita urlare: «Mi fai male». Infine l’epilogo: il corpo messo in un sacco e scaricato dal dirupo. Coltello, nastro adesivo per coprirle la bocca e sacco di tela: gli inquirenti dovranno decidere se all’omicidio aggiungere la premeditazione.

Le donne in piazza urlano «facciamo rumore» ma anche ieri è stata «un’ordinaria» giornata di violenza. La polizia di Udine ha catturato il quarto rapinatore dei centri massaggi: il 19enne, durante l’azione avvenuta a giugno, ha violentato una delle dipendenti. A Torino una sedicenne ha denunciato il tentato strangolamento da parte di un coetaneo respinto. Erba, in provincia di Como: una donna di 23 anni è stata ustionata al volto con l’acido in pieno giorno. L’aggressore è l’ex fidanzato 24enne, fermato dai carabinieri: la storia era finita l’anno scorso ma lui ha continuato a tormentarla e colpirla. Lo scorso agosto l’ha aspettata all’esterno della caserma dei carabinieri, dove lei l’aveva denunciato, per minacciarla con un cric. Arrestato, in sede di convalida si è detto pentito e si è scusato: il giudice l’ha scarcerato disponendo l’obbligo di dimora in un altro comune con il divieto di rivedere l’ex fidanzata. Tutte misure che non gli hanno impedito di sfigurarla.

Stava probabilmente tramando la stessa vendetta un 33enne romano ma la procura di Milano l’ha fermato prima che mettesse in atto il piano contro l’ex: l’uomo, infatti, stava cercando di acquistare dell’acido corrosivo. Ieri si è difeso: «Avevo perso le chiavi della catena del motorino, mi serviva per romperla». Da venerdì è in carcere con l’accusa di stalking per aver portato avanti in due mesi «un’inquietante strategia di ossessivo controllo e logoramento psicologico». La donna ha raccontato: «Ho paura di stare da sola anche in casa. Spesso mi sveglio di soprassalto e tremo senza motivo. Ho perso la mia indipendenza». È ancora un ex ad essere stato fermato in flagranza a Roma, piazzale Clodio: dopo la denuncia della donna, il 35enne aveva già avuto il divieto di avvicinarsi alla sua abitazione e ai luoghi frequentati. Lunedì sera si è appostato vicino casa e l’ha aggredita, le urla hanno allertato i carabinieri: sono intervenuti subito ma la donna aveva già i segni delle percosse. Ancora Roma, Torpignattara: in un’agenzia immobiliare un 36enne ha palpeggiato una ragazza e le ha rubato il telefono.

A Caserta un diciottenne ha provato a violentare due donne: rintracciato, è stato sottoposto a fermo. Napoli, Quartieri Spagnoli: una 18enne sabato notte si è appartata con un ragazzo che però si è fatto raggiungere da un amico e, senza il consenso, l’hanno obbligata a fare sesso. All’alba li ha denunciati. Una storia terribile di abusi in famiglia quella rivelata dalla polizia di Pompei: tre ordinanze di custodia cautelare per i genitori e un amico di famiglia con l’accusa di maltrattamenti, prostituzione minorile, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile. Una delle vittime, sin da piccolissima, era stata più volte picchiata dal padre «con immotivata violenza, anche mediante un ferro da stiro e un mestolo». Salerno, arrestato un 50enne per atti persecutori nei confronti dell’ex, anche lui già sottoposto al divieto di avvicinamento.