Gli ultimi Jedi , secondo capitolo della trilogia di Star Wars realizzato in casa Disney – diretto da Rian Johnson – è quello che ha più attirato le violente polemiche di alcuni fan della saga. Proteste e spesso offese al regista e ai realizzatori del film – una delle attrici, Kelly Marie Tran, ha abbandonato i social dopo essere stata investita da una raffica di insulti – culminate nella campagna lanciata su Twitter per stralciare il capitolo diretto da Johnson dal canone della saga e fare un remake del film più «consono» alle aspettative.

Ma quali aspettative? E che accuse vengono rivolte a Gli ultimi Jedi? Uno studio accademico pubblicato da Morten Bay – ricercatore della University of Southern California che ha analizzato oltre 900 tweet indirizzati a Rian Johnson nei sette mesi dopo l’uscita del film – sostiene che oltre il 50% dei post negativi sono mossi da una motivazione politica riconducibile all’universo conservatore o alt-right o sono addirittura provenienti da bot e finti account di troll russi con lo scopo di mistificare e polarizzare la conversazione in modo non dissimile da quello impiegato durante le elezioni politiche che hanno portato Trump alla Casa Bianca.

Molte delle critiche sono infatti rivolte al cast multirazziale e con una forte presenza femminile, e ai chiari riferimenti a temi come la lotta di classe. «Un certo numero di fan pensa che Guerre stellari sia stato politicizzato da Lucasfilm e Disney – scrive Bay – ma dato che le posizioni etiche e politiche presentate nei nuovi film sono in linea con i precedenti, è più plausibile che la polarizzazione dell’era Trump abbia politicizzato i fan»: proprio quella polarizzazione ricercata e incoraggiata dall’intervento di troll russi.

E il dato più interessante isolato dallo studio è come questa campagna di manipolazione sia rivolta anche ai prodotti della cultura di massa: «La presenza di attività organizzate di influenza come i bot e gli account falsi è un indicatore del tentativo di manipolare i fan di Star Wars all’interno di un più vasto progetto di persuasione politica che trasforma gli haters in armi». Quanto accaduto a Gli ultimi Jedi  sarebbe insomma un esempio di «politicizzazione strategica della cultura pop attraverso tattiche di manipolazione sui social media».