Sciopero, cause e ispezioni. Il muro granitico di Ryanair inizia pian piano a sgretolarsi. E anche in Italia i sindacati provano ad inserirsi.

Per ora si tratta di un «marciare divisi per colpire uniti», ma tutto parte da una lettera unitaria inviata dai confederali (Filt Cgil, Fit Cisl,Uilt, Ugl) e autonomi (Anpav, personale di volo, e Anpac, piloti) il 3 ottobre al ministero dei Trasporti per un «confronto sui contratti di lavoro e applicazione delle norme al personale navigante per conto di società estere». Chiaro l’oggetto della reprimenda: il sistema O’Leary. Che è abituato letteralmente a non rispondere a qualsiasi comunicazione dei sindacati.

L’incontro con il ministro Delrio ci sarà martedì e qui i sindacati puntano ad ottenere «quel cambio di clima che servirà ad accerchiare Ryanair», confida un sindacalista.

Un «cambio» che pare esserci già stato con la famosa sentenza della Corte di giustizia europea che ha imposto l’uso della legislazione nazionale e non irlandese ai dipendenti dei vari Paesi. Un «cambio» che in Italia si è concretizzato nell’apertura di un contenzioso da parte dell’Inps per contributi non pagati ai dipendenti e presto dovrebbe portare il ministero del Lavoro a mandare ispettori nelle sede di Milano e di Bergamo.

Un «cambio» che ieri ha registrato una vera escalation di iniziative sindacali che si scontrano però tutte con il problema dei problemi: in Italia non c’è un dipendente Ryanair iscritto al sindacato semplicemente perché nella lettera di assunzione si prevede la rescissione del contratto nel caso.

L’iniziativa che ha avuto più eco mediatica è stata la proclamazione dello sciopero da parte della Fit Cisl – il terzo indetto dopo i due completamente falliti nel 2016. «La fuga di massa dei piloti da Ryanair evidentemente non è servita a far capire alla compagnia irlandese che qualcosa va cambiato, iniziando dal rispettare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo dichiariamo le prime quattro ore di sciopero del personale di volo, a partire dalle 14 del 27 ottobre – spiega il segretario Emiliano Fiorentino -. Si è conclusa negativamente l’ennesima procedura di raffreddamento, fatto che ci ha spinti a dichiarare lo sciopero».

Giudiziaria e articolata l’azione della Filt Cgil. La federazione dei trasporti della Cgil ha presentato un ricorso al tribunale del lavoro di Bergamo chiedendo il rispetto della direttiva europea che tutela l’azione sindacale nelle imprese. Il 22 novembre ci sarà la prima udieza. In più la Filt presenterà – sempre in Lombardia – un ricorso per comportamento antisindacale (articolo 28) proprio rispetto alla lettera di assunzione tipo di Ryanair che prevede il licenziamento in caso di iscrizione al sindacato. «Chiederemo il rispetto della tutela del sindacato e della dignità del lavoro», spiega il segretario nazionale Nino Cortorillo.

Se Ryanair – come probabile – sosterrà che rispetta le leggi, i sindacati sono pronti a nominare tra i lavoratori propri rappresentanti. Sarebbe l’inizio della sindacalizzazione in Ryanair. Una piccola rivoluzione.