Fermo amministrativo di venti giorni e multa. Sono i provvedimenti presi contro la nave della ong tedesca Mare Go che ieri ha sbarcato nel porto di Lampedusa 36 migranti ratti in salvo nei giorni scorsi anziché recarsi verso Trapani come era stato indicato in precedenza dal ministero dell’Interno. Una decisione, ha spiegato la ong, presa perché le persone tratte in salvo erano troppo provate per poter sopportare ulteriori 32 ore di navigazione, tempo necessario per raggiungere Trapani.

«Abbiamo comunicato alle autorità che Mare Go non è attrezzata per curare le persone soccorse per quel periodo di tempo – ha spiegato la ong – e che il nostro equipaggio è stato in mare aperto per diversi giorni effettuando diverse operazioni di soccorso e quindi è irragionevole continuare così tante ore di navigazione per quanto riguarda il benessere delle persone soccorse e del nostro equipaggio. Ecco perché abbiamo deciso di dirigerci invece verso Lampedusa. La Capitaneria e la Guardia di finanza – hanno aggiunto dalla ong – sono state informate del fatto, in assenza di altra possibilità di raggiungere un Pos in sicurezza».

Non è la prima volta che la nave di una ong viene bloccata dalle autorità da quando è in vigore il nuovo decreto del governo sulle ong, Un caso analogo a quello della Mare Go è accaduto lo scorso 26 marzo alla nave Louis Michel, dell’omonima ong, finanziata dall’artista Banksy, a cui vennero contestate delle violazioni del nuovo decreto. Prima di arrivare a Lampedusa, la nave aveva soccorso alcuni barchini nel Mediterraneo. La Louis Michel – secondo indicazioni – doveva andare a Trapani che era stato individuato quale porto sicuro per lo sbarco dei migranti. L’equipaggio, violando le disposizioni previste dal decreto, aveva invece continuato ad effettuare altri soccorsi e poi, anziché dirigersi verso Trapani, aveva attraccato a Lampedusa.

Critiche al decreto voluto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono arrivate ieri anche dall’equipaggio della Mare Go. «Vogliamo sottolineare – è stato spiegato – che questa nuova legge in vigore è un altro strumento per far annegare in mare più persone e per impedire a chi vuole di intervenire. Riteniamo pertanto che questa legge debba essere contestata e siamo grati alle Ong che hanno già espresso il loro dissenso contro essa».

Intanto ieri la ong Alarm Phone ha dato l’allarme per un gruppo di circa 86 migranti bloccato da cinque giorni su un isolotto greco, vicino a Kastaneai.