A 22 giorni dalla chiusura dei seggi, finalmente sono arrivati i risultati ufficiali delle elezioni in Sardegna. Secondo i dati resi noti ieri dall’ufficio elettorale regionale, Alessandra Todde ha preso 3.061 voti in più rispetto a Paolo Truzzu, il candidato del centrodestra. Un margine che mette al riparo la coalizione di centrosinistra da possibili ricorsi. Forse già domani, o al più tardi dopodomani, la Corte d’appello di Cagliari procederà in seduta pubblica alla proclamazione della presidente e dei 60 consiglieri regionali.

Non c’era da stabilire soltanto il margine di vantaggio di Todde su Truzzu; bisognava anche decidere a quale partito dell’alleanza a trazione Pd-5S dovesse andare un seggio in consiglio regionale che era rimasto in bilico, dopo i primi conteggi non ufficiali. Verificate tutte le schede, l’ha spuntata Emanuele Matta, del Movimento Cinquestelle, che si contendeva la poltrona con altri due candidati: Ivana Russu (Pd) e Martino Canu (Psi).

I consiglieri pentastellati salgono così, rispetto alla situazione precedente i controlli dell’ufficio elettorale, da sette a otto, mentre si fermano a undici quelli del Pd. E la cosa non resterà senza conseguenze sulla trattativa tra i partiti del campo largo per la formazione della giunta e sulla spartizione degli assessorati (che sono dodici). L’accordo all’interno della coalizione guidata da Todde è infatti che ogni tre consiglieri eletti scatta un assessore. E quindi, sulla base dei dati definitivi, al Pd spetterebbero tre assessori e non quattro come richiesto nei giorni scorsi dal partito di Schlein.

Ai Cinquestelle andrebbero invece un paio di assessori, ai quali però si aggiungerebbero i due che, in base a un’intesa stabilita al momento della scelta di Todde come leader della coalizione, saranno designati personalmente dalla presidente. Gli altri assessori andrebbero divisi, uno a testa, tra la lista civica Uniti per Todde, i centristi di Orizzonte Comune e le tre formazioni a sinistra del Pd: Alleanza Verdi-Sinistra, Progressisti e Sinistra Futura.

Il Pd potrebbe compensare la perdita del quarto assessore (così pare che i vertici sardi del Pd abbiano chiesto a Todde) con la vicepresidenza della giunta da assegnare al presidente del partito Giuseppe Meloni e con la presidenza del consiglio. Quest’ultima toccherebbe all’attuale segretario regionale del Pd, Piero Comandini, che prima delle elezioni veniva invece dato come probabile candidato dem alla carica di sindaco di Cagliari (le comunali si terranno, quasi certamente, insieme con le europee).

Soluzione, quest’ultima, che eliminerebbe ogni ostacolo alla scelta di Massimo Zedda come candidato unitario del campo largo alla poltrona di primo cittadino del capoluogo sardo. Resta aperta la partita dell’assegnazione delle deleghe assessoriali. Non tutti gli assessorati, ovviamente, hanno lo stesso peso. Per valutare gli equilibri all’interno della giunta sarà interessante vedere come gli assessorati chiave saranno distribuiti tra Pd e M5S.

Mentre la trattativa prosegue, ieri pomeriggio Todde ha riunito in un hotel di Oristano i trentasei consiglieri eletti. «Oggi è una giornata di festa – ha detto la presidente pentastellata – ma anche di lavoro per individuare i problemi da affrontare in via prioritaria». Quanto alla giunta, Todde ha specificato: «A noi interessa la squadra migliore. Puntiamo a costruire un esecutivo coeso, capace di lavorare da subito per risolvere le tante questioni aperte».