A quattrocento metri dal corteo degli antifascisti, nella sede della Fondazione Istituto dei ciechi di Milano, Matteo Salvini ha presentato il suo ultimo libro, Controvento, strenna elettorale sull’Italia «che non si arrende», ma anche memoir in cui il leader leghista confessa che se avesse voluto «una vita comoda» si sarebbe «iscritto al Pd». L’idea di fare un’anteprima a Milano, proprio nel giorno della Liberazione, voleva essere provocatoria, mirava all’incidente. Ma il pur corposo dispiegamento di polizia antisommossa è rimasto inoperoso: Salvini si è esibito a favore di telecamere in un ingresso a piedi nel lussuoso palazzo della Fondazione, un’ostentazione di...