Il tema scelto per la trentacinquesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, quest’anno dal 18 al 22 maggio, è «Attraverso lo specchio», in omaggio a Lewis Carroll ma anche alla realtà di questo presente che reclama passaggi di mondi mutevoli, concreti e immaginati, capaci di aprire alla visione un presente asfittico.

L’ARGOMENTO sembra assai indovinato, considerata l’ostinazione a nominare la realtà «distopica» come a segnalarne la distanza quando invece si tratta, più semplicemente, di un tempo scandito dal narcisismo e non dall’utopia. Oltre al tema, durante la conferenza stampa di ieri sono stati anticipati i primi nomi degli e delle ospiti della manifestazione che verrà inaugurata dalla scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Aleksievic, in dialogo con Loredana Lipperini. Al Lingotto (quest’anno, grazie all’aggiunta della Pista di Pinacoteca Agnelli, verranno superati i 110 mila metri quadri complessivi) si potrà ascoltare anche lo statunitense Peter Cameron che parlerà della sua raccolta Aria (Adelphi); tra gli autori internazionali, ci saranno anche Mark Z. Danielewski, con il suo Casa di foglie (66thand2nd), Virginie Despentes con Caro stronzo (Fandango), Barry Gifford con Camera d’albergo (Jimenez Edizioni) e Paco Roca con I solchi del destino (Tunué). Presente anche Wole Soyinka insieme al nuovo romanzo Cronache dalla terra dei felici (La nave di Teseo). Tra gli e le italiane, sono stati confermati Melania G. Mazzucco, Amanda Lear, Alessandro Barbero e Federica Pellegrini.

ANNUNCIATO anche il paese ospite, l’Albania, mentre la regione scelta è la Sardegna, si rinnovano le iniziative del Salone Off e le collaborazioni con altre realtà consolidate, sia internazionali – come la Frankfurter Buchmesse, il Goethe-Institut, l’Institut Français e l’Instituto Cervantes – che nazionali: il festival Incroci di Civiltà, il Premio Fuori!, la Fondazione Merz, la Milanesiana, il Concorso Lingua Madre – che compie 18 anni – il Premio Mondello e quello di Nati per Leggere. A proposito della letteratura per ragazze e ragazzi, vi sarà occasione di approfondire il versante olandese per cui arriveranno a Torino Edward Van de Vendel con La ragazza bambù (Sinnos), Rico Hop e Bas Schel con I Combina disastri (Terre di Mezzo Editore) e Mark Ter Horst, con Un mondo di virus (Editoriale Scienza). La variegata e multiforme kermesse torinese è ben rappresentata anche questa volta da una illustratrice, Elisa Talentino, che ha creato il senso del viaggio tra reale e fantastico che l’attraversamento dello specchio richiama. Con una ragazza che incontra e tiene per mano un’altra donna, forse il suo doppio, certamente una germinazione floreale che ci ricorda quanto il vivente non possa essere ignorato in nessun passaggio auspicabile.

INFINE, questa edizione sarà l’ultima per Nicola Lagioia, direttore editoriale che ha condotto questa esperienza con rigore e misura e di cui tuttavia, a ieri, non si conosce il successore, chi cioè dirigerà la kermesse dal 2024 per un triennio. Un fatto poco interessante per chi non è addetto ai lavori e che tuttavia racconta della tensione, anche politica, di una partita non ancora conclusa, come ha chiarito Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino Città del Libro: «stiamo scegliendo il direttore del futuro, ma si tratta di una procedura aperta e tale rimane in questo momento. L’importante è che il lavoro venga terminato nel migliore dei modi». Lagioia ha voluto così sintetizzare il suo operato: «il Salone del libro di Torino è sempre stato indipendente e questa caratteristica, se fossi in voi, me la terrei stretta, sono convinto che Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte) e Stefano Lo Russo (Sindaco di Torino) siano d’accordo con me». Aggiungendo che «C’è sempre stato grande rispetto, nessuno si è mai sognato di fare ingerenze ed è per questo che il Salone è cresciuto».