«Senza alcun piano specifico ma con una semplice fotografia delle 40 società partecipate del comune di Roma e del loro deficit da 823 milioni di euro l’anno» (è la critica della Cgil Roma e Lazio), la sindaca Virginia Raggi prova a spostare i riflettori dal pantano delle nomine capitoline e delle municipalizzate, Ama in testa.

Una «operazione verità», la definisce in conferenza stampa con gli assessori al Bilancio Andrea Mazzillo e alle Partecipate Massimo Colomban, per annunciare «piani di razionalizzazione», e nei casi delle società simili o sinergiche «accorpamenti» e liquidazioni. Lo scopo è quello di fermare gli «sprechi incredibili che hanno portato a perdite economiche per circa 440 milioni di euro negli ultimi 3 anni» e di ottenere «benefici per 160 milioni entro i prossimi tre anni di cui 70 mln una tantum e 90 mln di maggiori incassi annui a partire dal secondo anno di riorganizzazione».

L’azienda dei rifiuti, Ama, non è in sofferenza, affermano sindaca e assessori (Natale di Cola, Cgil, spiega invece che solo l’aumento delle tariffe a carico dei cittadini permette di non aumentare quel debito pregresso di 700 milioni). «La vera malata è Atac», dice Colomban, che può contare solo sulla metà dei mezzi di trasporto che ha a disposizione, soffre di un’evasione pari al 25% e necessiterebbe, per adeguarsi, di almeno 400 milioni.

Soldi che non si trovano in sei mesi, puntualizzano. Ma la giunta Raggi ha una ricetta: al primo posto c’è «il gruppo di lavoro Acea-Ama-Atac», poi la «riduzione degli interessi passivi, a regime, dall’attuale tasso medio del 5,4% a circa 2% massimo», il «recupero dell’evasione su Tari e biglietteria Atac, la digitalizzazione dei fascicoli, la verifica e l’aggiornamento dei canoni di concessione e locazione (circa 800 immobili del patrimonio indisponibile in concessione, circa 900 del patrimonio disponibile in affitto e circa 28.000 alloggi Erp), l’accelerazione delle oltre 190 mila pratiche di condono edilizio, i permessi a costruire, affrancazioni e convenzioni».

Ma soprattutto, spiega Raggi, la maggioranza a 5S sta lavorando per coinvolgere i lavoratori nella governance delle partecipate. «Quali lavoratori?», sbotta Michele Azzola, segretario Cgil Roma e Lazio, «come Renzi, la giunta grillina vuole farci vedere un’Italia che non esiste. I lavoratori (47 mila i dipendenti delle partecipate, ndr) non sono stati né interpellati né ascoltati, anzi le promesse fatte per Roma Multiservizi e Roma Metropolitane sono state tradite».

E infatti «il prossimo 19 dicembre – annuncia una nota di Cgil, Cisl e Uil – i dipendenti della Mulitiservizi, insieme alle organizzazioni sindacali, manifesteranno nuovamente sotto il Campidoglio per chiedere coerenza, trasparenza nella gestione degli appalti (una gara è prevista per il prossimo 11 gennaio, ndr) e la salvaguardia dei posti di lavoro» dei 4 mila dipendenti, di cui 2600 svolgono il delicatissimo compito di accogliere i bimbi nei nidi e nelle materne.