Ieri mattina all’alba una cinquantina di manifestanti della rete #restiamoumani ha bloccato l’ingresso del ministero dei Trasporti a Roma «per protestare in modo pacifico» contro la politica del governo sull’immigrazione. Con loro l’ex senatore Luigi Manconi. Muniti di giubbotti di salvataggio, si sono incatenati e hanno aperto uno striscione: «Naufragi di Stato. Restiamo Umani». Una delegazione è stata poi ricevuta dal capoufficio stampa del ministro Toninelli che era indisponibile al confronto nonostante la mediazione dei deputati presenti, fra cui il radicale Riccardo Magi- «Incontro deludente. Risposte vaghe e elusive» per gli attivisti. «Non c’è stata alcuna volontà di dialogo» rincara Magi. Nel pomeriggio la polizia, di fronte alla resistenza passiva dei dimostranti, ha portato via di peso alcuni di loro.

La testimonianza di Giuliana Sgrena

Vorrei fare alcune precisazioni in merito alla notizia pubblicata dal manifesto il 12 luglio con il titolo: «Roma, presidio contro i porti chiusi al ministero dei trasporti. E Toninelli non li riceve».

Oltre al presidio di #restiamoumani era presente, davanti al ministero delle infrastrutture, anche una delegazione di Progressi – di cui ho fatto parte – e della Cgil, che ha consegnato al capoufficio stampa di Toninelli, visto che il ministro non ci ha ricevuti, 25.000 firme raccolte per #apriteiporti a chi salva vite umane, quindi anche alle Ong.

Infine Luigi Manconi è arrivato con la parlamentare Marianna Madia, che è stata contestata.

Giuliana Sgrena

(lettera pubblicata sul manifesto del 14 luglio 2018)