Venerdì scorso, nelle ore in cui a Dacca, la capitale del Bangladesh, il governo di transizione guidato da Muhammad Yunus prendeva i primi provvedimenti dopo la fuga all’estero della ex prima ministra Sheikh Hasina, nella parte sud-orientale del Paese centinaia di Rohingya fuggivano dal Myanmar ed entravano in Bangladesh. Replicando su scala ridotta quanto avvenuto nell’estate del 2017, quando 750.000 membri della minoranza musulmana furono costretti ad attraversare il confine a causa del tentato genocidio a opera di quei militari birmani che nel 2021 avrebbero preso il potere con un colpo di Stato. A DISTANZA DI 7 ANNI, i Rohingya...