L’emendamento al «decretone Quota 100 e reddito» che prevedeva il taglio alle pensioni dei sindacalisti è stato ritirato. Ma, chiariscono i 5S, non si tratta di una retromarcia: «Il ritiro dell’emendamento sulle pensioni d’oro dei sindacalisti non è un ripensamento politico – sostiene il sottosegretario al Lavoro Claudio Cominardi – ma la volontà di garantire una misura che sia inappuntabile. L’emendamento sarà riformulato e ripresentato. Resta intatta la volontà di intervenire su un privilegio non tollerabile».

L’emendamento al «decretone» presentato nella commissione lavoro del senato prevedeva di rivedere il conteggio dei contributi figurativi negli anni di aspettativa per l’attività sindacale. E introduceva il progressivo ricalcolo contributivo dell’assegno per chi già percepisce un trattamento pensionistico secondo il vecchio sistema retributivo. Ma sulla proposta era arrivato l’alt della commissione Bilancio per mancanza di copertura.

Ieri le votazioni in commissione sono andate avanti solo per mezz’ora dopo due ore di stallo dovuto alle proteste dell’opposizione: «M5S e Lega vogliono cominciare a votare a partire dall’articolo 5, accantonando tutto ciò che è previsto tra gli articoli 1 e 4. Le solite divisioni vengono pagate producendo una ferita nel corretto iter istituzionale», spiegava il capogruppo dem Patriarca. Poi si è cominciato a votare solo sugli articoli già vagliati dalla commissione bilancio. La commissione lavoro si riunirà di nuovo a partire da lunedì alle 18.