Un vento di repressione spazza l’Italia e continua a imperversare a Bologna. Gian Marco De Pieri, esponente del centro sociale Tpo, è stato nuovamente colpito da un provvedimento giudiziario dopo il foglio di via ricevuto tre settimane fa per i fatti del 18 giugno scorso avvenuti in occasione dello sgombero di una palazzina occupata in viale Aldini a Bologna. Insieme a altri due attivisti del Tpo e di Labàs, ieri De Pieri è stato confinato agli arresti domiciliari, mentre altri tre attivistihanno ricevuto provvedimenti di obbligo di dimora, uno di questi è un militante di «Hobo» da quattro mesi agli arresti domiciliari per una contestazione alla ministra della funzione pubblica Marianna Madia avvenuta nell’università di Bologna il 12 dicembre dello scorso anno. Per questa protesta altri cinque attivisti di «Hobo» sono ancora oggetto di misure restrittive.

La procura di Bologna ha deciso gli ultimi arresti domiciliari e obblighi di dimora per la contestazione del 5 ottobre 2014 contro la manifestazione delle «Sentinelle in piedi» in piazza San Domenico e gli scontri durante il corteo contro il presidente di Bankitalia Ignazio Visco e contro la manifestazione di Forza Nuova del 18 ottobre successivo. «Consideriamo questo uso politico delle misure cautelari un attacco, non solo alla libertà personale dei nostri compagni, ma a quella parte di città che prova con generosità e mettendosi in gioco a dare delle risposte reali nella crisi sociale e di diritti che stiamo vivendo» sostengono gli attivisti del Tpo. Oggi a mezzogiorno si terrà una conferenza stampa nel centro sociale di Via Casarini. «A pochi giorni dal corteo del 26 settembre alle 15.30 in piazza XX settembre- aggiungono gli attivisti di Hobo – rilanciamo con ancora più decisione una manifestazione che vuole dimostrare a questa città che il dissenso non può essere negato e rispediamo al mittente l’ennesimo isterico tentativo di criminalizzare le lotte sociali».

«Siamo ben oltre una gestione discutibile dell’ordine pubblico – sostiene Piergiovanni Alleva, capogruppo di l’Altra Europa in regione Emilia-Romagna – siamo invece di fronte ad un pericolosissimo inizio di una politica repressiva caratterizzata da provvedimenti che sembrano mirati più all’intimidazione dei democratici e di chi protesta piuttosto che ad un’effettiva prevenzione e repressione del crimine». Il consigliere comunale di Sel Mirco Pieralisi ha espresso la «massima solidarietà» a De Pieri «colpito da provvedimenti ingiustificabili e immotivati». «Solidarietà contro questo violento attacco» anche dagli studenti della Rete della conoscenza.