Un’ora di auto da Karlovac (Croazia), e una strada secondaria, costeggiata da lapidi dell’ex Jugoslavia e da casolari senza intonaco punteggiati da fori di proiettile, conduce alla desolata dogana tra Croazia e Bosnia, passati i controlli si entra nella città di Velika Kladuša. Una località che sembra esistere solo sulla carta geografica, se non che tra il 1993 e il 1995 divenne la capitale della Repubblica della Bosnia Occidentale, un’entità musulmana ma contraria al governo bosgnacco di Sarajevo e alleata con le milizie serbe e croate, ultimamente tornata alle cronache per la presunta presenza nei dintorni di comunità salafite simpatizzanti...