Il giorno dopo, continuano i festeggiamenti del governo per il passaggio trionfale della riforma costituzionale al senato (con il sostegno determinante degli ultimi arrivati dal centrodestra). Il presidente del Consiglio è assai disinvolto negli argomenti, tipo: «Se andrà in porto la riforma il presidente del Consiglio cambierà ogni cinque anni, non una volta l’anno». Ragionamento azzardato per chi, come il premier, ha scalzato in corsa da palazzo Chigi il predecessore e compagno di partito Letta. Mai più Renzi, insomma, promette Renzi. La legge di revisione costituzionale presentata nell’aprile del 2014 ha imboccato ormai la discesa, al più i suoi avversari...