La Corte di Cassazione ha convalidato le oltre 500 mila firme raccolte per il referendum sulla cannabis legale e la Corte Costituzionale ha già convocato la Camera di Consiglio per discutere l’ammissibilità del quesito referendario.

«È una grande notizia», commenta Riccardo Magi, presidente di +Europa, tra i promotori del referendum. «Anche perché – fa notare – si tratta per la prima volta di firme esclusivamente digitali grazie alla riforma che abbiamo conquistato con l’emendamento a mia prima firma». Magi si riferisce all’emendamento al decreto Semplificazioni, approvato all’unanimità, che permette di raccogliere firme in promozione dei referendum su piattaforme digitali. Una semplificazione che però non ha prodotto lo stesso risultato per altre proposte referendarie, quali quella per l’abolizione della caccia.

«Mentre c’è chi immagina addirittura di inserire nella follia proibizionista la cannabis industriale e la cannabis light, noi oggi festeggiamo questo primo successo», esultano i dirigenti dei Radicali Italiani.

La Consulta si pronuncerà il mese prossimo sulle proposte referendarie riguardante la cannabis, l’eutanasia legale e la giustizia (sei quesiti promossi dal Prntt e dalla Lega, per i quali sono state raccolte le firme, anche digitali, ma senza successo, tanto da dover ricorrere a 9 Consigli regionali di centro-destra che li hanno depositati).