La ditta livornese Cheddite, al centro della polemica su cartucce col suo marchio ritrovate in Myanmar nel marzo scorso nei teatri di scontro tra popolazione civile e militari golpisti birmani, continua a non rispondere alle nostre richieste di chiarimenti. Stesso discorso per l’azienda turca che detiene il marchio Yaf (la ZSR Patlayici Sanayi A.S.), attraverso la quale si sospetta siano arrivate su suolo birmano le cartucce italiane da caccia calibro 12 in questione. LA RISPOSTA DEL GOVERNO all’interrogazione parlamentare di Erasmo Palazzotto – di cui il manifesto ha dato conto giovedì scorso – su come l’embargo sulle armi a cui...