«Sento di dovere rendere pubblico il mio sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale». Più che la politica poterono il rimpianto, forse il rancore. Alla fine di un lungo tentennare Romano Prodi si schiera con il Sì. È meno peggio, scrive in una nota, una regola che chissà quante volte si è sentito rinfacciare per sé: «Mi viene in mente mia madre che, quando da bambino cercavo di volere troppo, mi guardava e diceva: ’Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone’». O...