È ormai pronta la nuova riforma della prescrizione. L’annuncio lo dà direttamente il ministero della Giustizia attraverso una nota. «L’aspetto principale della riforma è la previsione di una sospensione della prescrizione per 24 mesi dopo la sentenza di condanna in primo grado e per 12 mesi dopo la conferma della condanna in appello – si legge -. Se la sentenza di impugnazione non interviene in questi tempi, la prescrizione riprende il suo corso e si calcola anche il precedente periodo di sospensione. Anche in caso di successivo proscioglimento o di annullamento della sentenza di condanna in Appello o in Cassazione, il periodo in cui il processo è stato sospeso si calcola ai fini della Prescrizione».

La quadra è stata trovata con la presentazione di un emendamento da parte dei relatori Andrea Pellicini (FdI) ed Enrico Costa (Azione), che hanno trovato anche la convergenza di FI e Lega. Soddisfazione anche dalle parti di Avs, con il capogruppo in commissione Giustizia della Camera Devis Dori, che si rallegra per il sostanziale ritorno alla legge Orlando: «Per noi è una buona notizia».

«L’emendamento che abbiamo presentato come relatori rappresenta un punto di equilibrio che garantisce il ritorno nel nostro ordinamento della prescrizione sostanziale per tutti i gradi di giudizio – commenta il relatore Costa -. Questo era l’obiettivo scritto nel nostro programma elettorale, restituire al nostro sistema un istituto fondamentale per la ragionevole durata del processo, per la presunzione d’innocenza, per il diritto di difendersi provando».

In ogni caso per l’approvazione ci sarà da attendere: il testo non sarà alla Camera il 27 ottobre come da calendario, ma più avanti sulla base dell’iter dei lavori in commissione.