In attesa del rimpatrio dei Rohingya in Myanmar, per il quale occorrerà molto tempo, il governo bangladese è tornato a proporre una soluzione che accarezza da tempo: trasferirne una parte – centomila – su un’isola disabitata, e pressoché inabitabile, nel Golfo del Bengala.

Dopo anni di discussioni e ripensamenti, martedì un Comitato governativo ha approvato il progetto da 280 milioni di dollari per trasformare l’isolotto di Bashan Char, noto anche come Thenger Gar, in un rifugio temporaneo per i Rohingya. Una decisione fortemente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani e dagli esponenti del Bangladesh Nationalist Party, principale opposizione al governo retto dall’Awami League della premier Sheikh Hasina.

«Sarebbe un terribile errore trasferire i rifugiati rohingya su un’isola inabitabile, lontana da ogni altro insediamento di rifugiati e soggetta a inondazioni», ha detto Biraj Patnaik, direttore di Amnesty International per l’Asia meridionale.