Entra ufficialmente in funzione il maxi rigassificatore di Piombino. Nella notte è arrivata in porto la nave gasiera Ougarta, con il suo carico di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto da rigassificare sull’altra nave Golar Tundra – 300 metri di lunghezza, 43 di larghezza e 55 di altezza – attraccata in banchina alla Darsena nord, per poi essere immesso nella rete nazionale attraverso un piccolo gasdotto di una decina di chilometri realizzato ad hoc, che porta all’allaccio di Riotorto.
La partenza delle operazioni commerciali di Snam arriva a pochi giorni dal rilascio, il 27 giugno scorso, del parere positivo sulla sicurezza dell’impianto da parte del Comitato tecnico regionale toscano. Un via libera che, di fatto, ha chiuso l’iter autorizzativo del rigassificatore. Questo nonostante sia sempre pendente davanti ai giudici amministrativi il ricorso del Comune di Piombino.

Sul punto, il sindaco Francesco Ferrari (Fdi) avverte: “Secondo noi il parere del Ctr si è rivelato gravemente viziato, non avendo affrontato nessuna delle maggiori criticità del rigassificatore in termini di sicurezza”. Ma di fronte alla richiesta dell’amministrazione comunale di un mese di tempo per integrare i motivi dell’opposizione al rigassificatore, i giudici del Tar del Lazio non hanno potuto che rinviare la discussione di merito al 20 dicembre prossimo. Quando, secondo la tabella di marcia di Snam, saranno arrivate nel porto piombinese almeno un’altra ventina di navi gasiere.

“La valutazione del Tar arriverà dopo sei mesi di piena funzione dell’impianto”, conferma Eugenio Giani, commissario straordinario all’intera operazione. Per il presidente toscano comunque non c’è alcunché da temere sul fronte della sicurezza: “C’è soddisfazione nel vedere che l’iter autorizzativo è stato giudicato sostanzialmente corretto, visto che la sospensiva chiesta dal Comune di Piombino è stata respinta, ed è stato deciso di aggiornarsi a dicembre”.

La Golar Tundra ha una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi di gas. Nei piani del governo di Mario Draghi che invocò “l’emergenza nazionale”, e dell’attuale di Giorgia Meloni, serve a limitare la dipendenza del gas dalla Russia. Un obiettivo che non ha mai convinto né i piombinesi, preoccupatissimi per la sicurezza della città con un maxi rigassificatore nel porto, né le tante realtà della penisola – dai comitati di base a Greenpeace e Legambiente, passando per Rifondazione, Verdi-Sinistra e M5s – che chiedono di uscire dalle fonti di energia fossile che tanti danni stanno provocando all’ecosistema planetario.

Passati tre anni nel porto di Piombino, la Golar Tundra mollerà gli ormeggi per diventare un impianto offshore, ad alcune miglia marine dalla costa, nel mar Ligure. Snam non ha ancora indicato una località precisa, ma Palazzo Chigi ha già nominato il presidente ligure Giovanni Toti commissario straordinario.