Salario minimo a 10 euro, ritorno dell’articolo 18, eliminazione delle forme di lavoro precario tranne il tempo determinato (ma solo con causali), riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. E ancora: pensioni a 62 anni (o 41 annui di contributi), patrimoniale crescente fino al 2% sopra i 5 milioni con eliminazione dell’Imu per tutti gli altri, tassazione al 100% degli extraprofitti di società energetiche come Eni (per dare un bonus- bolletta da 1200 euro a ogni famiglia), trasporto pubblico locale gratuito, scuole gratis fino all’università.

SINISTRA ITALIANA E VERDI presentano il programma della loro lista, coalizzata col Pd ma fiera della propria autonomia. Ci sono vari punti in Comune col M5S, a partire dai temi del lavoro e dal rafforzamento del reddito di cittadinanza, ma anche col Pd: matrimoni lgbt, legalizzazione della cannabis, fine-vita, stop alla Bossi- Fini (i rossoverdi propongono anche di chiudere i Cpr). Si e Verdi sono più netti su alcuni punti, come la reintroduzione di un meccanismo di adeguamento dei salari all’inflazione, o l’abolizione dei sussidi alle energie fossili, con un risparmio annuo di 20 miliardi di euro da destinare a istruzione e sanità pubbliche. Stop anche alla crescita al 2% del Pil delle spese militari. «Il vero obiettivo deve essere portare al 3% del Pil la spesa per la ricerca», spiega Fratoianni, che fissa come cornice del programma il «no al presidenzialismo e all’autonomia differenziata. «La destra estrema ha proposte che mettono in discussione l’assetto democratico, si arriva in un minuto all’Ungheria di Orban. Ma difendere la Costituzione significa anche attuarla, e su lavoro ambiente c’è un grande lavoro da fare».

DI QUI GLI OBIETTIVI di portare le rinnovabili all’80% entro il 2030 per la produzione elettrica, confermando un secco no al nucleare, e una legge per il clima entro i primi 100 giorni di un ipotetico governo di centrosinistra. Non c’è un no secco ai termovalorizzatori, ma solo come «soluzione di ultima istanza», spunta una norma per «fermare il consumo di suolo». C’è anche l’abolizione della caccia, e il ritorno del corpo forestale, così come l’estensione al 30% delle aree protette.

SUL FRONTE IMMIGRAZIONE c’è un allargamento del diritto di asilo anche ai rifugiati climatici e ambientali, un secco no ai finanziamenti alla guardia costiera libica e una riforma che consenta un accesso più semplice alla residenza e al lavoro per i migranti.

Anche la scuola è al centro del progetto rossoverde, con l’iscrizione gratuita dal nido all’università, un massimo di 15 alunni per classe, l’obbligo scolastico a 18 anni. Anche sulla sanità “pubblico” è la parola chiave: anche qui sono previsti investimenti massicci sul piano edilizio e tecnologico, sia su quello dell’assunzione. Al contempo è prevista l’abolizione dei vantaggi fiscali per chi stipula un’assicurazione sanitaria. «La legalizzazione della cannabis sarebbe una enorme patrimoniale sulla malavita», spiega Fratoianni, che sottolinea l’abolizione dell’Imu: «Passiamo per quelli che vogliono aumentare le tasse ma non è così, vogliamo che chi è ricco paghi di più e gli altri meno. Il nostro modello è quello tedesco, con una crescita continua e costante dell’aliquota. La flat tax è un abominio, con quel sistema Berlusconi pagherebbe in percentuale come un operaio».

«Siamo stufi di essere etichettati come quelli del no – ha detto Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde con Bonelli -. Diciamo anche tantissimi sì, come alle rinnovabili, ai diritti e all’agricoltura sostenibile. Il trasporto locale gratuito è già realtà in alcuni paesi Ue».

BONELLI HA SOTTOLINEATO le questioni energetiche: «Serve un tetto nazionale al prezzo del gas, le speculazioni sono intollerabili, in autunno si va verso un massacro sociale». E ha sfidato Calenda a un dibattito pubblico sul nucleare: «Anche in Francia ci sono grossi problemi, ci sono centrali ferme perché troppe vecchie e per la carenza idrica e questo si riflette sul costo dell’energia». Fratoianni ha detto che ci sono «importanti punti in comune anche col programma del Pd». E sul M5S: «Sono contento che Conte proponga la riduzione dell’orario di lavoro, io ho presentato da tempo una proposta di legge ma ho faticato a trovare le firme in Parlamento, anche dentro il M5S…». Convergenze future? «Ci misureremo in Parlamento…».

SULLE LISTE I ROSSOVERDI non hanno ancora chiuso. Certi solo i collegi uninominali blindati di Firenze per Ilaria Cucchi e Modena per Aboubakar Soumahoro. Fratoianni e Bonelli saranno capilista nel proporzionale «in zone di frontiera», dice il leader verde. Per loro probabili anche due collegi uninominali sicuri in Toscana ed Emilia.