La foglia di fico della «sacra» tutela della vita e della salute del detenuto Alfredo Cospito, in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso, coniugata alla fermezza millimetrica sul tipo di detenzione cui è sottoposto l’anarco-insurrezionalista nel carcere di Opera (41 bis anziché Alta sicurezza, come suggerisce la stessa Procura antimafia), rischia di incartapecorirsi già nelle mani del governo Meloni ancora prima che venga utilizzata per coprire la mancanza di coraggio politico. Non c’è infatti alcun modo di imporre a Cospito – quando si rendesse necessaria – la nutrizione forzata, almeno in forza di legge e di Carta costituzionale. Non...