Trump ha annunciato nuove sanzioni per individui e imprese, tra cui le banche, che commerciano con la Corea del Nord. Durante la conferenza stampa a seguito dell’incontro con i leder sudcoreani e giapponesi, il presidente americano ha annunciato che anche la Banca centrale cinese ha chiesto agli istituti di credito locali di bloccare l’offerta di servizi a nuovi clienti nordcoreani e di ridurre il giro dei rapporti in essere, stabilendo che le loro banche smetteranno di fare affari con Pyongyang.

Il mancato rispetto delle nuove sanzioni stabilite dal Consiglio di sicurezza dell’Onu contro Pyongyang potrebbe causare alle banche «perdite economiche e rischi alla reputazione».

Nella stessa occasione Trump ha annunciato un nuovo ordine esecutivo spiegando che le misure sono state progettate per «tagliare le fonti di entrate che finanziano gli sforzi della Corea del Nord per lo sviluppo di tutte le armi conosciute per essere le più letali per l’umanità».

«Non stiamo cercando il crollo del Nord» ha dichiarato il presidente sudcoreano Moon Jae-In durante il suo discorso all’Assemblea generale dell’Onu, esortando Pyongyang ad abbandonare la provocazione nucleare, allontanando i toni trumpiani di «annientamento» e distruzione totale.

La Corea del Sud ha anche approvato l’invio di aiuti umanitari alla Corea del Nord per 8 milioni di dollari, nonostante le nuove sanzioni al regime di Kim Jong-Un, come ha riferito il ministero dell’Unificazione sudcoreano, spiegando che l’invio avverrà attraverso gli organismi dell’Onu.

Gli aiuti sono destinati a donne incinte e bambini, categorie ritenute particolarmente vulnerabili a livello alimentare dal presidente Moon Jae-un. L’invio di questi aiuti è il primo dal dicembre 2015.

Le tempistiche devono ancora essere definite, ma in base al piano messo a punto 4,5 milioni di dollari sono destinati al World food program e 3,5 milioni all’International children’s fund.

La decisione è stata adottata durante un meeting tra esperti privati e i funzionari governativi direttamente coinvolti, convocati al fine di fare un’analisi riguardo la fattibilità del progetto e i beneficiari. «I principi e i valori universali condivisi dalla comunità internazionale sono di gestire gli aiuti umanitari per la gente nordcoreana, separatamente dalle sanzioni contro il governo di Pyongyang», ha spiegato il ministro dell’Unificazione Cho Myoung-gyon.

La reazione nordcoreana al discorso di Trump era stata di sberleffo sprezzante: il ministro degli Esteri nordcoreano, Ri Yong-ho, aveva commentato che se Trump «pensava di farci paura con il suono di un cane che abbaia, questo è veramente il sogno di un cane» e, rispondendo alle domande dei giornalisti, aveva aggiunto: «C’è un proverbio che dice che la marcia continua anche quando il cane abbaia».

Al di là delle dichiarazioni ad effetto, il discorso di Ri Yong-ho all’Onu è atteso per oggi, venerdì, e sarà questa la prima vera reazione ufficiale della Corea del Nord dopo l’intervento di Trump e l’annuncio delle nuove sanzioni.