L’amministrazione Trump ha annunciato che limiterà a 30mila il numero di rifugiati che possono essere reinsediati negli Stati uniti, è il tetto più basso dal 1980. L’annuncio è stato dato appellandosi a motivi di sicurezza nazionale e dicendo che gli Usa vogliono che tutti gli ingressi vengano puntigliosamente vagliati e controllati.

Pompeo ha poi aggiunto che il programma di ammissione dei rifugiati ricomincerà con il nuovo anno fiscale, anche se il loro ingresso “continua a rappresentare potenziali minacce per la sicurezza e il benessere degli Stati uniti”.

Il nuovo programma seguirà nuove regole di ammissione che prevedono un periodo di valutazione caso per caso, di 90 giorni, per dare modo alle autorità Usa di effettuare una “valutazione approfondita delle minacce” che rifugiati potrebbero rappresentare.

La nuova prassi prevede che gli Usa vaglino oltre 280mila richieste di asilo, che si aggiungeranno alle oltre 800mila richieste di rifugiati che già sono negli Stati uniti in attesa di un processo legale.

Queste cifre vengono subito ridimensionate se si confrontano con il dato diffuso da l’Alto commissariato per i rifugiati, che parla di oltre 25 milioni di rifugiati che sono scappati dal loro Paese a causa di guerre e persecuzioni, oltre a chi cerca asilo per via di disastri naturali e conflitti interni.