Il noto quotidiano cosparge il campus con la polvere pirica. La ministra dei liberali nel governo Scholz accende la miccia. I conservatori all’opposizione fanno deflagrare la “bomba” che si trasforma così da mediatica in politica, poiché non si tratta della classica sparata elettorale a pochi giorni dal voto ma di una proposta ufficiale della Cdu-Csu, il primo partito del Paese, il maggiore azionista del Ppe.

Funziona così in Germania l’informazione mainstream su “la guerra di Hamas contro Israele”, ovviamente non l’unica definizione ammessa, almeno finché rimane in vigore la Costituzione attuale, ma la sola formula che permette di evitare il rischio di annegare nel mare di guai che spazia dai contratti di collaborazione scientifico-culturale annullati «per opportunità» a tempo di record fino al veto di ingresso nella Bundesrepublik da cui non si salvano neppure ex ministri di Stati Ue.

«Die Universitäter» è il titolo-calembour della Bild-ZeitungTäter» significa autore di reato) per la sua «inchiesta» sugli atenei berlinesi combaciante come un calco con la solita lista di proscrizione in piena regola. «Questi professori hanno firmato la lettera aperta a favore delle manifestazioni di odio antisemita degli studenti» scrive la testata di punta del gruppo Springer. Seguono nomi e cognomi più le dodici foto degli «Universitäter» dei tre prestigiosi atenei cittadini “Humboldt”, “Fu” e “Tu” incolonnati a coppie sull’inquietante sfondo rosso-sangue con breve descrizione dell’attività accademica.

Da Friederike Beier, docente del corso di Gender and Diversity a Tarik Tabbara, professore di Diritto pubblico, passando per Florian Zemmin, esperto di Islam, la geografa Uli Beisel, lo studioso dell’antisemitismo e dei movimenti di protesta Peter Ullrich, Refoah Abu Remaileh e Isabel Toral, responsabili del seminario di arabistica, Stefanie von Schnurbein (letteratura) Jan Slaby (filosofia dello Spirito) Beatrice Gruendler (arabistica) e Michael Wildt (storia tedesca e nazionalsocialismo).

A rinforzo della lista spicca il commento affidato alla firma di riferimento della Bild sul tema, dedicato ai genitori degli studenti per avvertirli di come «è ormai caduta l’ultima diga» e ora i loro figli in balia dei docenti che «coprono le demo degli odiatori di Israele».

La Cdu-Csu
«Le università tedesche vanno messe subito sotto il controllo dell’Ufficio per la protezione della Costituzione»

Doppiamente intollerabile, tuona la ministra della formazione e ricerca del governo Scholz, Bettina Stark-Watzinger (Fdp), «scioccata per la lettera-aperta dei docenti berlinesi. Invece di prendere una posizione chiara contro l’odio a Israele, vittimizzano gli studenti che stanno occupando abusivamente l’università banalizzando la loro violenza».

Un assist per la Cdu-Csu, in testa a tutti i sondaggi. I democristiani non solo denunciano l’inazione del governo Scholz ma ne approfittano per chiedere un giro di vite contro i professori disobbedienti: «Le nostre università vanno messe subito sotto il controllo dell’Ufficio per la protezione della Costituzione». È l’ equivalente del controspionaggio.