Iniziamo dalla fine, anzi dal fuoricampo del film di Jasmila Zbanic, bosniaca, nata a Sarajevo, ventenne sotto alle bombe, che con la sua macchina da presa prova a rispondere alla necessità di ricostruire la storia del suo Paese a partire da un punto di vista: il proprio e quello di un vissuto che coincide con tanti altri e che è possibile memoria collettiva. Il fuoricampo di cui sopra ci porta nel 2011, quasi vent’anni dopo la guerra nella ex-Jugoslavia, quando viene arrestato Mladic, il colonnello dell’esercito serbo responsabile del genocidio di Srebrenica, nel luglio del 1995, la città bosniaca i...