Se una parte significativa della sinistra latinoamericana, pur invocando una soluzione negoziata alla guerra, tende a sposare le ragioni della Russia contro la «denazificazione dell’Ucraina», l’Esercito zapatista assume, al contrario, una ferma posizione di condanna di tutti i governi in gioco. I toni sono netti già nell’incipit della dichiarazione diffusa dalla Commissione Sexta e firmata dal subcomandante Moisés e dal SupGaleano: «C’è un aggressore, l’esercito russo. Ci sono interessi dei grandi capitali in gioco, da entrambe le parti. Coloro che ora patiscono i deliri di alcuni e i subdoli calcoli economici di altri sono i popoli di Russia e Ucraina»....