Hanno avuto il permesso di sbarcare e ieri sera hanno messo piede nel porto di Augusta dove sono stati identificati e successivamente trasferiti nei centri di accoglienza. Sono 16 minori di età compresa tra i 15 e i 17 anni che i trovavano a bordo della nave Gregoretti della Guardia costiera bloccata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini nel porto di Augusta. Dal Viminale è arrivato il permesso per farli sbarcare, primo passo verso la possibile soluzione di una vicenda che dura ormai dal 25 luglio scorso.

Un altro segnale positivo arriva dalla Germania. Un portavoce del ministero dell’Interno ha reso noto infatti che il governo di Berlino è pronto a farsi carico dei migranti che ancora si trovano a bordo della Gregoretti e di aver comunicato la sua disponibilità alla Commissione europea già venerdì scorso. Non è chiaro se la disponibilità tedesca riguarda tutti i 115 migranti presenti ancora sulla nave dopo lo sbarco dei minori, o solo una parte di essi. In ogni caso un portavoce della Commissione ha chiesto agli Stati membri uno sforzo nella ricerca di una soluzione mostrando maggiore solidarietà.

C’è da augurarsi che, seppure lentamente, anche questa volta si arriverà a mettere la parola fine all’ennesimo braccio di ferro messo in atto dal Viminale nei confronti dell’Europa, tutto giocato sulla pelle dei migranti. Una situazione che probabilmente si sarebbe potuta evitare se l’Italia avesse accettato il meccanismo di distribuzione proposto da Berlino e Parigi e al quale avrebbero accettato di far parte una quindicina di Paesi. E che è stato invece bloccato da Salvini che – i polemica con il presidente Macron, si è rifiutato di partecipare al vertice straordinario dedicato proprio all’immigrazione che si è tenuto nella capitale francese.

A bordo della Gregoretti la situazione per ora è sotto controllo anche se c’è la massima attenzione per la condizioni sanitarie vista la presenza di alcuni casi scabbia tra i migranti. A rendere le cose più difficili cìè poi la scarso spazio a disposizione per tutti, equipaggio e migranti, visto che la nave non è certo attrezzata per accogliere per svariati giorni un numero così elevato di persone. Nei giorni scorsi la nave è stata rifornita di viveri e medciali, mentre ieri i volontari della Croce rossa hanno portato a bordo kit igienici, indumenti e scarpe.

Dopo Lampedusa e Catania, da sabato sera la nave si trova nel porto di Augusta, in provincia di Siracusa, uno scalo in grado di offrire riparo in vista di un annunciato peggioramento delle condizione del tempo ma soprattutto off limits per giornalisti e associazioni dal momento che si tratta di uno scalo della Nato. La procura di Siracusa sta intanto monitorando la situazione in vista di eventuali inizitive giudiziarie.

Una situazione paradossale per la quale trapela l’irritazione della Guardia costiera che in un comunicato ha ricordato come il 25 luglio scorso l’ordine di recarsi in acque Sar maltesi per aiutare le autorità della Valletta impegnate in altre operazioni di soccorso in mare sia arrivato proprio dal Viminale. Che poi invece ha deciso di chiudere i porti avviando un altro scontro con Bruxelles.