«La persona desiderata non è più qui». Alla signora A, che chiede di restare anonima, è stato risposto così dai funzionari del centro per l’immigrazione di Shinagawa. È uno dei 17 istituti per stranieri irregolari di Tokyo. Era il 18 novembre scorso e l’anziana donna era andata a visitare Gianluca Stafisso, detenuto da poco più di tre settimane. Il giorno dopo, la signora A. legge sul giornale che nel centro di Shinagawa è morto un cittadino italiano per un sospetto suicidio. È una storia presto dimenticata. Una storia come diverse altre in Giappone, dove negli ultimi 15 anni sono morti...