Chi si aspettava che l’ingresso di una donna a Palazzo Chigi mettesse ordine sul senso e l’uso di alcune parole al femminile è rimasto disorientato. Se infatti la realtà è composta da due e più generi, come ci dimostrano continuamente le comunità Lgbtqia+, siamo di fronte a una realtà articolata e sempre più complessa da declinare. E il suo racconto ci ricorda di continuo che dovremmo essere capaci di usare le parole per nominare correttamente cose e fatti. “Ciò che non si nomina non esiste, ciò che si nomina scorrettamente, distorce la realtà e crea un senso comune, una cultura...