La tecnica era semplice. Per aggirare il divieto di respingimento imposto dal diritto internazionale l’Italia affidava ai mercantili il compito di intervenire in soccorso dei barconi carichi di migranti ordinando poi di coordinarsi con la Guardia costiera di Tripoli per riportarli in Libia, Paese dal quale erano fuggiti. Un modo per «privatizzare i respingimenti» svelato dal Forensic Oceanography, centro di ricerche della Goldsmith University di Londra, e che è costato all’Italia una denuncia al comitato per i diritti umani delle Nazioni unite. Il caso preso in esame riguarda il mercantile Nivin. Il 7 novembre 2018 la nave, battente bandiera panamense,...