Lo scenario a sinistra in vista delle prossime elezioni europee si movimenta e Michele Santoro fa un passo verso la «lista pacifista» di cui parla da diverse settimane. Con un appello diffuso ieri e firmato insieme a Raniero La Valle, storico esponente del cattolicesimo progressista, il conduttore e giornalista lancia un’assemblea per il prossimo 30 settembre. Dovrebbe servire a rompere gli indugi e contare le adesioni al progetto.

Domenica scorsa, Santoro ha spiegato le sue ragioni alla scuola politica di Patria e Costituzione, condotta fa Stefano Fassina. Ha detto che considera il tema dell’opposizione alla guerra in Ucraina come l’occasione che mancava da tempo per unificare diversi soggetti attorno al tema, quello della guerra, che attraversa molte questioni, da quella sociale al modello di sviluppo fino ai nuovi equilibri internazionali. «La pace ci offre opportunità di riconnetterci – ha spiegato – Possiamo riscrivere la forma del mondo per come lo vogliamo dopo che durante la pandemia i dieci miliardari più ricchi del mondo hanno triplicato la loro ricchezza. È stata immessa nel mondo una grande quantità di denaro che non ha rappresentato investimenti economici e sviluppo».

L’orizzonte pare ampio, e Santoro giura di non voler agire in solitaria. Dice di volersi confrontare con diversi soggetti e di auspicare la massima convergenza. Ma fa anche sapere di non voler stare «fermo ad aspettare» che gli altri facciano le loro scelte: «Sono in movimento», annuncia. «Vogliamo dare rappresentanza a tre soggetti ideali che ancora non l’hanno o l’hanno perduta, a tre beni comuni – scrivono Santoro e La Valle – la pace, la terra e la dignità». «Il sistema di guerra è diventato il vero sovrano e comanda ogni cosa – proseguono – Pervade l’economia e domina la politica anche quando la guerra non c’è o non è dichiarata. È questa la ragione per cui la stessa guerra d’Ucraina non riesce a finire, benché in essa entrambi i nemici già ne siano allo stesso tempo vincitori e sconfitti e non finisce perché, così ben piantata nel cuore dell’Europa per rialzare la vecchia cortina sul falso confine tra Occidente e Oriente, la guerra d’Ucraina, è funzionale o addirittura necessaria a quel sistema, e perciò gli stessi negoziati sono stati proibiti».

Per Santoro, insomma, le trattative sarebbero impedite dal fatto che in questo momento conviene ritracciare confini e alzare cortine di ferro per rilanciare l’economia in crisi. «La guerra è esplosa con la funesta offensiva di Putin – sostiene il documento – Ma ha subito suscitato una reazione straordinaria avente lo scopo di dividere l’Europa su una frontiera di odio e di sangue tra Ucraina e Russia, così da lasciare agli Stati uniti una potenza ineguagliabile, e la Cina come vero e ultimo nemico».