«La Lega chieda scusa per venti anni di politiche omofobe e perché non ha votato le unioni civili». Dopo una campagna elettorale incolore che lo ha portato al ballottaggio contro la Lega nord, il sindaco Pd Virginio Merola alza i toni, svolta a sinistra e attacca il Carroccio. Lo fa poche ore prima del presidio serale cittadino per le vittime della strage di Orlando. Un’iniziativa indetta dalle associazioni lgbt «contro tutte le forme di omo-lesbo-bi-trans fobia, xenofobia e islamofobia». Al presidio si è presentata anche la candidata sindaca della Lega Lucia Borgonzoni, che non ha perso l’occasione per chiedere di «aprire un’analisi seria su come i gay vengono trattati nel mondo islamico». «Nell’appello si parlava anche di lotta all’islamofobia, evidentemente la presenza di Borgonzoni non può farmi piacere visto che è chiaramente strumentale», fa notare il presidente dello storico circolo Arcigay Il Cassero, Vincenzo Branà, che ha firmato, assieme ad altre 55 personalità cittadine, un appello pro Merola.

«Scegliendo Virginio Merola possiamo censire pregi e difetti delle politiche che si sono fatte, sapendo però che questa è la scelta che ci consente di progettare percorsi di innovazione, valorizzando la pluralità dei linguaggi e accogliendo qualsiasi espressione culturale», si legge in un comunicato sottoscritto tra gli altri dal musicista Paolo Fresu e dallo scrittore Carlo Lucarelli. Scegliere la Lega invece farà precipitare Bologna in un’atmosfera fondata «sulla paura e il rancore di chi rifiuta di affrontare la complessità che la realtà ci consegna, come ben testimoniano le politiche retrograde e di stampo razzista messe in campo da governi dello stesso colore in altre città».
Non è l’unica presa di posizione in favore di Merola. Anche i sindacati cittadini, Fiom e Cgil in testa, hanno dato segnali di appoggio al sindaco, e così l’Arci e l’Anpi, che senza far nomi ha invitato a non votare fascisti, xenofobi e omofobi. Anche Coalizione civica, la sinistra-sinistra che in città ha incassato il 7% dei voti bolognesi, non ha preso posizione, ma ricordato come Virginio Merola sia un avversario politico, la Lega di Borgonzoni invece un nemico politico.
Insomma, larghe fette della città di sinistra si stanno radunando – chi convintamente chi turandosi il naso – attorno al sindaco uscente. Sulla carta la missione di Merola non è così complicata, visto che il primo cittadino parte dal 39% dei voti del primo turno, contro il 22% della coalizione di destra guidata da Lucia Borgonzoni. Ma al ballottaggio, e Merola lo sta ripetendo in continuazione, «la partita è tutta nuova e non bisogna dare nulla per scontato». Per questo il sindaco sta girando tutti i quartieri tentando di mettere toppe su tutte le situazioni irrisolte della vita cittadina, dalla mobilità al cosiddetto degrado. Non sempre però le cose funzionano, e alla sua prima uscita Merola è stato contestato: «Sei venuto qui solo per i nostri voti», si è sentito dire da due cittadine infuriate.