Mark Meadows, quarto e ultimo capo dello staff di Trump, sta collaborando con il comitato della Camera che indaga sull’insurrezione del 6 gennaio; ha fornito documenti e ha accettato di comparire per una deposizione, evitando così un’accusa per oltraggio al Congresso.

L’avvocato di Meadows ha dichiarato che esiste un’intesa ma che potrebbe essere fragile se le due parti divergeranno su cosa sia un’informazione coperta dal privilegio esecutivo di Trump. Mentre Meadows si prepara a testimoniare è stato divulgato un estratto del suo libro di memorie, The Chief’s Chief, in cui si legge
che il 29 settembre 2020, giorno del dibattito presidenziale, Trump era già malato di Covid-19: aveva ricevuto un risultato positivo il 26 settembre, seguito poi da uno negativo.

Ai candidati era richiesto senza ombra di dubbio «di risultare negativi al coronavirus entro 72 ore dall’inizio del dibattito, ma niente gli avrebbe impedito di andare là fuori», ha scritto Meadows. Chris Wallace di Fox News, moderatore del dibattito, ha detto che Trump prima dell’incontro non è stato testato, in quanto era arrivato in ritardo e gli organizzatori si sono fidati di lui.
Trump e sua moglie Melania annunciarono di avere il Covid il 2 ottobre.