Bisogna scorrere fino in fondo il testo dell’accordo inviato dal governo Tsipras all’Eurogruppo e soffermarsi su una parolina, al decimo e ultimo punto, sotto la voce «privatizzazioni»: Hellinikon. Poi, cartina dell’Attica alla mano, cercare l’indirizzo dell’ex aeroporto ateniese, ex base Nato ed ex sede dei Giochi del 2006, spingersi tra recinzioni militari usurate, campi da baseball dove non gioca più nessuno da tempo e cattedrali olimpiche nel deserto, per cominciare a dare un volto concreto al nuovo accordo che, al netto dei mal di pancia reciproci, Grecia ed Europa si apprestano ad approvare. L’ex scalo alla porta sud della capitale...