Risale al 2010 la prima bozza di sceneggiatura de Les oiseaux ivres che, dieci anni dopo, diventerà il secondo lungometraggio di Ivan Grbovic, regista nato a Montréal nel 1979 la cui filmografia è composta anche di cortometraggi e videoclip. Alla base di quell’idea iniziale, la «sensazione di stupore» che colse Grbovic nel 2005 quando, passando in macchina nella piccola città agricola di Saint-Rémy, in Québec, vide comparire dalla nebbia «una fila di uomini messicani. L’immagine era bella, intrigante, inverosimile, sembrava un sogno». Quegli uomini erano migranti stagionali che lavoravano nei campi canadesi. E dello slittamento spazio-temporale, del corto circuito che...