L’impiccione/17 È tutta una questione di trascrizioni
In una giornata meno concitata delle ultime 39 che hanno seguito l’annuncio della speaker democratica Nancy Pelosi di aprire un’indagine sull’impeachment di Trump, si è parlato per lo più di […]
In una giornata meno concitata delle ultime 39 che hanno seguito l’annuncio della speaker democratica Nancy Pelosi di aprire un’indagine sull’impeachment di Trump, si è parlato per lo più di […]
In una giornata meno concitata delle ultime 39 che hanno seguito l’annuncio della speaker democratica Nancy Pelosi di aprire un’indagine sull’impeachment di Trump, si è parlato per lo più di trascrizioni. Da quella della famigerata telefonata di luglio tra il presidente Usa e il suo omologo ucraino, a quelle relative alle udienze che si sono succedute a porte chiuse alla Camera.
I RACCONTI DEL CAMINETTO
Ad aprire le danze di questa corsa alla parola scritta è stato proprio Donald Trump che, con una mossa apparentemente suicida ed il suo consueto stile inconfondibile, durante un’intervista al Washington Examiner ha dichiarato: “Ad un certo punto, mi siederò, magari come ad una chiacchierata davanti al caminetto, ma in diretta televisiva, e leggerò la trascrizione della telefonata, perché la gente deve ascoltarla”.
Trump sostiene che leggere la trascrizione della telefonata lo scagionerebbe, ma, come scrive Chris Cillizza della Cnn, la trascrizione non fa quello che sembra pensare Trump. In realtà, fa il contrario di ciò che pensa Trump.
In quella trascrizione Trump chiarisce che gli Stati Uniti fanno molto per l’Ucraina, che l’Ucraina non ricambia, chiede a Zelensky di indagare su Joe Biden e il figlio dell’ex vicepresidente, Hunter, e dice che metterà in contatto Zelensky con Rudy Giuliani e il procuratore generale Bill Barr.
Trump non usa specificamente le parole “quid pro quo”, ma la richiesta, dal contesto, sembra piuttosto semplice: facciamo molto per voi, voi non fate molto per noi, ora abbiamo l’opportunità che voi ci possiate essere utili, allora fatelo.
Sembra che il presidente Usa , sinceramente, non abbia capito quanto sia pericolosa la trascrizione per lui e il suo futuro politico. Da quando ne ha autorizzato la divulgazione l’ha ripetutamente indicata come prova che la sua chiamata con Zelensky sia stata “perfetta”, ineccepibile; ogni tanto, ad esempio, Trump twittava semplicemente: “LEGGETE LA TRASCRIZIONE!”
PELOSI LA VEDE DIVERSAMENTE
La speaker democratica della Camera Nancy Pelosi sull’argomento ha, invece, na visione praticamente opposta a quella di The Donald.
Nel corso di un’intervista data a David Westin su “Balance of Power” di Bloomberg trasmessa venerdì, ha detto che i democratici non avevano altra scelta e non potevano fare altro che perseguire l’impeachment, dopo il rilascio di quella trascrizione.
“Ciò che il Presidente ha fatto di fronte al Presidente dell’Ucraina – ha detto Pelosi – ha rimosso tutti i dubbi sul fatto che dovessimo agire”.
PIÙ TRASCRIZIONI
In un’intervista con Chris Cuomo della Cnn, il presidente della Commissione Intelligence della Camera, e “zar dell’impeachment”, come viene a volte definito dai media Usa, Adam Schiff, ha affermato che altre trascrizioni verranno divulgate, quele delle deposizioni a porte chiuse, e ciò potrebbe accadere già la prossima settimana. Schiff ha detto che mostreranno che ai repubblicani è stata data ampia opportunità di interrogare i testimoni.
“Chi dice il contrario sta mentendo – ha detto Schiff – E quando vedrete le trascrizioni, e prevediamo di iniziare a rilasciarle già dalla prossima settimana, vedrete che i repubblicani hanno tutti avuto il tempo di porre domande”.
Finora tutte le audizioni sono state a porte chiuse e ciò che si sa a riguardo è trapelato dall’interno delle aule o è arrivato al pubblico attraverso il rilascio delle dichiarazioni di apertura che i testimoni hanno fornito ai media.
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