Italia

Libri ai bimbi immigrati solo dietro certificazione

Veneto E il caso Lodi divide il governo giallo verde. Grillini contro la sindaca della Lega

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 16 ottobre 2018

Dopo la mensa, i libri. Un altro caso simile a quello del Comune di Lodi, che alle famiglie dei bambini di origine straniera chiede di certificare eventuali proprietà nei Paesi di origine per avere diritto alla mensa scolastica, avviene in Veneto, protagonista la Regione. Per ottenere il «bonus libri» e quindi il previsto rimborso parziale per l’acquisto dei libri scolastici, oltre all’Isee i cittadini extracomunitari dovranno presentare una certificazione relativa all’eventuale possesso di beni immobili o patrimoni nel Paese di origine, come previsto da regolamento regionale. Per alcuni di essi, che hanno stretto accordi specifici con lo Stato italiano, basterebbe l’autocertificazione; per altri è necessaria una dichiarazione giurata presso le strutture consolari o diplomatiche. Documenti che andavano prodotti entro mezzogiorno di ieri ai rispettivi Comuni di appartenenza che poi dovranno trasmettere il tutto alla Regione entro il 31 ottobre.

A stabilire l’obbligo è una legge regionale del 7 febbraio scorso sulla documentazione amministrativa, che ha ripreso la legge 349 del 1999 sulla Disciplina dell’immigrazione, approvata sotto il governo D’Alema, applicandola a tutti i sussidi sociali, come alloggi popolari o politiche sociali. Contro la norma si sono schierati l’Anci regionale e il gruppo consiliare del Pd che ha chiesto alla Giunta Zaia una proroga dei termini per le domande.

Intanto il caso Lodi accende lo scontro politico e divide gli alleati di governo. Il presidente della camera Roberto Fico e il capo politico del Movimento Luigi Di Maio si sono infatti schierati ieri al fianco dei bambini immigrati. «Chi ha sbagliato chieda scusa», ha detto il primo, mentre per il ministro del Lavoro «i bambini non si toccano. Se alcuni genitori non si comportano bene si multino loro, non i loro figli». Una presa di posizione che non è piaciuta alla Lega, schierata a partire da Matteo Salvini con la sindaca leghista di Lodi.

Dura la presa di posizione del Carroccio contro Fico: «L’ultimo presidente della Camera che ricordo entrare così tanto nel dibattito politico era Fini, spero che Fico abbia più fortuna. Ci auguriamo che invece che lanciarsi in polemiche gratuite contro la Lega si dedichi a tempo pieno all’organizzazione dei lavori di Montecitorio», ha detto ieri il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari.

In soccorso delle 316 famiglie di immigrate che vivono a Lodi è stata avviata una colletta che ha superato i 60 mila euro, cifra sufficiente a garantire i pasti ai bambini. «Il mio Paese non è quello in cui nelle mense scolastiche i bambini vengono smistati a seconda della nazionalità dei loro genitori», ha detto ieri l’ex presidente della Camera e deputata Leu Laura Boldrini.

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