Sono state sepolte a Tajura, periferia orientale di Tripoli, in un cimitero a loro dedicato, le salme di 46 migranti morti in mare venerdì scorso per il ribaltamento di un barcone a largo di Khoms diretto verso l’Italia. Secondo quanto riferisce il sito web Libya Akhbar, i corpi recuperati dopo il naufragio erano 62. Gli altri 16 migranti sono stati sepolti ieri.

L’agenzia Onu per i rifugiati ha parlato di oltre 100 morti e della peggior tragedia nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno. Sette che si sono salvati dal naufragio hanno preso parte alle cerimonie funebri. Il sobborgo di Tajura ospitava il centro di detenzione per migranti colpito il 2 luglio da un bombardamento aereo che ha fatto 53 morti e 87 feriti. Ieri all’Onu l’inviato speciale Ghassam Salamé è tornato a chiedere la chiusura delle prigioni per migranti. «La missione Onu in Libia (Unsmil) – ha detto – ha elaborato un piano per la chiusura graduale dei centri e cerca il vostro sostegno per la sua attuazione».