Anne studia, va alle feste, ha qualcuno che potrebbe diventare un fidanzato, con le amiche parla di Sartre nel modo in cui se ne parla al liceo: tutto abbastanza normale, soprattutto se si pensa che la storia è ambientata nella provincia francese del 1963. Eppure, fin dall’inizio, è impossibile non notare qualcosa di strano, proprio a partire dagli elementi fondamentali dell’immagine. Il quadro è stretto, troppo anche per gli standard di allora, e i frequenti primi piani della protagonista sono realizzati in modo da tenere sfocato tutto quello che le sta intorno. La concentrazione su di lei è assoluta, Anamaria...