L’incognita dei risultati delle regionali in Abruzzo, dove Italia Viva fa parte della coalizione di centrosinistra e con i suoi voti potrebbe contribuire ad un eventuale successo, almeno nei calcoli di alcuni renziani potrebbe nuovamente sparigliare le carte. Per certo comunque il rinvio dell’assemblea cittadina degli iscritti ad Iv che doveva far da prologo all’apertura della Leopolda numero 12, insieme alle parole del coordinatore Francesco Grazzini (“Stefania Saccardi è la nostra candidata, è la nostra donna di punta, e ci fa piacere che nel giorno della donna sia lei a parlare dal palco”), confermano che Matteo Renzi accetta la sfida della corsa in solitaria alle comunali di giugno con l’attuale vicepresidente regionale. Sia perché le sue richieste di avere già in partenza il vicesindaco non sono granché piaciute al centrosinistra che candida Sara Funaro, che per un calcolo politico. Agli occhi dell’ex ragazzo di Rignano sull’Arno apre un portone la telenovela comica che sta girando il centrodestra fiorentino, ancora senza candidato e con un Eike Schmidt che continua a glissare sul suo possibile coinvolgimento nel ruolo.

Di qui l’idea di conquistare voti nell’elettorato forzista, antico sogno renziano, e addirittura in quello leghista, scontento di come i fratelli d’Italia Donzelli e Sangiuliano hanno impostato la strategia elettorale puntando tutto sul neo soprintendente del Museo di Capodimonte. Il sogno di Renzi è quello un centrosinistra costretto al ballottaggio, per riproporre le sue richieste in un contesto, quello del secondo turno elettorale, a lui potenzialmente più favorevole.

Nel mentre la kermesse che si è aperta dopo cena, e che questa volta ha per titolo “Riaccendere le stelle”, azzeccato doppio senso tra l’attuale fase crepuscolare del leader e i suoi inalterati propositi di riscossa, è stata preceduta dalla convention del Partito democratico europeo (Pde), che insieme ad Alde ed altri partiti indipendenti forma il gruppo Renew Europe al Parlamento europeo, ed è guidata dal francese Francois Bayrou e da Sandro Gozi. Nell’occasione Renzi ha annunciato di candidarsi in tutte le circoscrizioni, mentre l’assemblea approvava il “Manifesto del Pde” con la piattaforma “Renew Europe now”.

Poco dopo le 21 l’apertura, tutta o quasi al femminile vista la giornata, con Lucia Annibali a dare il via e subito dopo Renzi sul palco con il padre di Ilaria Salis. Un’occasione d’oro per dire a Giorgia Meloni che, senza rispetto dello stato di diritto, l’Italia in Europa dovrebbe impegnarsi a smettere di pagare il presidente magiaro Viktor Orban.

Tra i primi interventi Nasim Eshqi, alpinista iraniana che lotta per i diritti delle donne contro il regime; Mariaclotilde Adosini, campionessa di scherma che ha rinunciato alla vittoria per fair play; Francesca Cavallo, autrice di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, e ancora Rita Bernardini di Nessuno tocchi Caino ed Ermelinda Campani, prof di Stanford impegnata sulla cancel culture. E naturalmente Stefania Saccardi.