Non tutto è perduto ed evitare un disastro climatico è ancora possibile, a patto che si intervenga subito senza perdere altro tempo. Per le associazioni ambientaliste il rapporto pubblicato ieri dal Gruppo di studio dell’Onu sui cambiamenti climatici rischia di essere davvero l’ultima chiamata.

«Siamo ancora i tempo per contenere il surriscaldamento del pianeta», ma «serve un’immediata inversione di rotta, le politiche climatiche emesse in campo dai governi sino a ora ci portano pericolosamente verso un aumento della temperatura media globale di quasi 3 gradi entro la fine del secolo» commenta il presidente di Legambiente Stefano Ciafani.

Un giudizio condiviso anche dalla responsabile scientifica del Wwf su Clima e Energia Stephanie Roe, per la quale «la finestra per limitare il riscaldamento a 1,5 gradi si sta rapidamente chiudendo. Basti pensare – prosegue Roe – che solo il sistema alimentare è responsabile di circa un terzo delle emissioni globali di gas serra».

«La scienza del clima è ineludibile: questo rapporto è nostro manuale di sopravvivenza», fa eco Reyes Tirado, dell’Unità scientifica di Greenpeace. «Le decisioni che prendiamo oggi e nei prossimi otto anni possono garantire un pianeta più sicuro per i millenni a venire. Politici, leader classi dirigenti di tutto il mondo devono fare una scelta: difendere il Clima per le generazioni presenti e future, o comportarsi come criminali che lasciano un’eredità tossica ai nostri figli e nipoti».

«Non ci sono ostacoli tecnologici o finanziari. E’ solo una questione di volontà politica«, avverte Ciafani. L’importante è non perdere ulteriore tempo. «Quanto prima e con maggiore decisione agiremo – concorda Roe -, tanto prima le persone e la natura potranno raccogliere i benefici di un futuro più pulito, sicuro e stabile. Abbiamo tutti gli strumenti necessari, quindi se agiamo subito siamo in grado di vincere questa sfida».